Le stazioni di apprendimento: promuovere l’acquisizione di competenze per tutti gli studenti

L’idea di “stazione” paragona il percorso di apprendimento dell’alunno a un viaggio contraddistinto da “fermate”, viaggio che tiene conto delle dimensioni cognitive, affettive e sociali dell’alunno reale e che offre sfide e opportunità di apprendimento.


La metodologia di lavoro delle stazioni di apprendimento si può far risalire alle teorie pedagogiche di Maria Montessori e alle sue proposte didattiche basate su esperienze attive, su scelte autonome e consapevoli ma anche al “learning by doing” di John Dewey e agli atelier didattici di Célestin Freinet.
L’idea di “stazione” paragona il percorso di apprendimento dell’alunno a un viaggio contraddistinto da “fermate”, viaggio che tiene conto delle dimensioni cognitive, affettive e sociali dell’alunno reale e che offre sfide e opportunità di apprendimento. Lo scopo di questo modello è quello di promuovere, per tutti gli studenti, la possibilità di accedere a conoscenze, competenze e saperi considerati significativi.
Rainer E. Wicke (A. Gobbis, M. Paoli Legler 2015) spiega così le stazioni didattiche: «Un determinato contenuto da apprendere viene diviso in più parti. Per ogni parte l’insegnante appronta del materiale che dev’essere elaborato dagli studenti autonomamente. I materiali vengono disposti in classe o anche fuori in diverse “stazioni”. Da questa riferimento emerge un aspetto molto interessante legato al concetto di apprendimento, che non viene considerato il prodotto di un insegnamento ma un processo in cui l’alunno si misura con il proprio modo di apprendere, confrontandosi con esperienze multisensoriali di ricerca: l’apprendimento stesso diventa oggetto di lavoro.
Di seguito i principi di questa metodologia adatta a sviluppare negli allievi una maggiore autonomia di ricerca.
Autonomia e Azione
L’alunno viene messo al centro del processo di apprendimento e aiutato a comprendere quali siano le strategie più utili ed efficaci per il proprio stile di apprendimento, lasciandogli l’opportunità di scegliere la modalità che reputa migliore per approcciarsi a nuove conoscenze. Ogni allievo, quindi, potrà svolgere attività individuali o di gruppo e selezionare le stazioni che più possono garantirgli un apprendimento significativo e strutturato. Le stazioni di apprendimento hanno una connotazione laboratoriale, sono orientare al fare e tengono conto sia degli stili di apprendimento di tutti gli allievi ma anche delle loro dimensioni cognitive, affettive e sociali.
Apprendimento e Personalizzazione
Nelle stazioni di apprendimento i contenuti vengono presentati attraverso un approccio ludico e multisensoriale e in diverse varianti con molteplici approcci didattici in modo che ogni discente, in relazione alle proprie competenze pregresse, possa scegliere la stazione con esercizi e compiti più attraenti e sfidanti. Ogni attività prevede un apprendimento di tipo pragmatico e manuale che si sostanzia nella realizzazione di un prodotto finale e, al termine, prevede anche la possibilità di verificare concretamente da parte dell’alunno, i propri progressi e il raggiungimento dell’obiettivo stabilito.
Autodeterminazione e Clima di classe
Le attività delle stazioni sono organizzate in modo da privilegiare un apprendimento positivo, atmosfere rilassate, libere da stress, in cui vengano privilegiate strategie di role playing, strategie di rinforzo e ludiche che sollecitano emozioni positive legate all’acquisizione e migliorano il clima di classe. Oltre all’aspetto emotivo, va privilegiato anche l’aspetto legato alla sorpresa di apprendere, al learning by discovery attraverso cui offrire stimoli didattici che vadano a promuovere la ricerca attiva, l’autonomia, il misurarsi con problemi che hanno più soluzioni. L’allievo dovrà essere in grado di costruire il proprio progetto di apprendimento e portarlo avanti autonomamente, scegliendo il circuito didattico che meglio lo sostenga nel percorso e che gli permetta di produrre idee personali, migliorare lo spirito critico, ricercare le soluzioni migliori, divenire più creativo.

L’apprendimento a stazioni (A. Gobbis, M. Paoli Legler 2015) si adatta a forme di insegnamento aperto e centrate sul discente che presumono situazioni flessibili in cui non si devono acquisire obiettivi in forma rigida, in cui i contenuti sono interdisciplinari e prevedono percorsi differenziati, dedicando alla risoluzione dei problemi il tempo ritenuto necessario dagli alunni, senza vincoli di scansioni orarie rigide. I percorsi proposti rispettano gli stili cognitivi di ciascun e coinvolgono tutti i sensi, fornendo molteplici possibilità di percezione e coinvolgendo fantasia, immaginazione e creatività e generando, quindi, un clima di classe piacevole e sereno.


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